La mattina del 2 agosto di 36 anni fa una bomba ad alto potenziale esplose nella sala di aspetto della stazione ferroviaria di Bologna causando la morte di 80 persone e il ferimento di oltre 200. L’ultimo e il più grave attentato in Italia dall’inizio di quella che fu definita la strategia della tensione, iniziata 11 anni prima con la strage di Piazza Fontana a Milano.
Un lasso di tempo lungo e non lunghissimo, un decennio, in cui la giovane Repubblica viene scossa da una violenza politica conosciuta precedentemente solo negli anni successivi la Grande Guerra, prima con il Biennio Rosso e poi con la reazione fascista. Quindi una matrice interna che si inserisce nel contesto internazionale della Guerra Fredda e della contrapposizione tra i due blocchi geopolitici usciti vittoriosi dalla Seconda Guerra Mondiale, la NATO e il Patto di Varsavia.
Per la strage di Bologna esiste una verità giudiziaria, seppur parziale: sono stati condannati gli esecutori, anche se non sono noti i mandanti. Circostanza non di poco conto in un paese dove invece per la maggior parte degli attentati e delle stragi mancano completamente verità stabilite nelle aule di tribunali. Una matrice di destra, legata a settori deviati dei servizi segreti, chiuderebbe la strategia della tensione iniziata esattamente nello stesso modo con l’attentato alla Banca dell’Agricoltura di Milano: una mano di estrema destra armata e coperta, con depistaggi ormai di tutta evidenza storica, operati dai servizi segreti sicuramente italiani ma forse non solo.
La sfida degli anni ’70, portata avanti dall’estremismo politico di sinistra e di destra, è stata vinta. Anche se restano ancora oggi molti dubbi, confermati dalle dichiarazioni di eminenti politici di quegli anni - in primis Giovanni Spadolini, allora segretario del Partito Repubblicano, e Francesco Cossiga, Presidente del Consiglio all’epoca dei fatti - riguardo a una pista libica trascurata troppo frettolosamente dagli inquirenti e dagli apparati dello Stato, anche su suggerimento interessato del servizio segreto militare.
Bologna, l’ultima strage del terrorismo politico interno o la prima strage del terrorismo internazionale mediorientale, non ancora islamista!?
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